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mercoledì 20 agosto 2008

Lo Stupidario Sociale della rete libera: Un nuovo ruolo per i siti istituzionali a garanzia di autorevolezza e referenze delle fonti

Il pubblicare facilmente on line contenuti, da la possibilità, a tutti, di fatto di pubblicare dati personali, pubblici, scientifici e pseudoscientifici.

L'ottimismo
Io sono sempre stato molto ottimista nei confronti della rete, comprendendo che internet è uno strumento che può aiutare a crescere chi fa cultura, ma alcuni gioni fa mi sono imbattuto in un articolo che metteva una fastidiosa pulce nell'orecchio, anche a me.
La diffusione dei blog e la possibilità di aggregare blogger, contenuti e quindi creare una comunità, fa si che possano verificarsi degli spiacevoli inconvenienti.

La comunità degli strafalcioni
Un certo numero di utenti publisher, che magari oltre al proprio blog sfruttano anche una delle tante applicazioni wiki ormai disponibili, o che partecipano a circuiti di votazione come digg, pligg o oknotizie, hanno la possibilità di fare opinione, di fare "tendenza", e di diffondere materiale scientificamente e moralmente non ortodosso o comunque assurdo, comprovando la vericidità delle affermazioni sostenute grazie al numero di utenti accomunati dalla stessa "deformazione".
la cosa è tanto più pericolosa se si pensa che molti utilizzano degli aggregatori automatici di feed rss da diversi siti, quindi la comunità di siti che fanno uso di questi aggregatori rischia, se non c'è un filtro obbiettivo e "umano" di diffondere notizie e nozioni a dir poco sballate.

Anche la politica a rischio "inquinamento"
E' molto facile che un certo numero di utenti di una certa fazione politica si aggreghino attorno ad una community, come per esempio succede in OKNotizie di Alice dove la grande maggioranza degli utenti è di Sinistra, e passino per lo più informazioni contro la Destra, falsando quindi la neutralità della rete. Sicuramente esisteranno anche "luoghi" dove l'utenza di destra si aggrega a danno della sinistra, magari nei commenti di siti come quello de "Il Giornale", sempre per fare un esempio.
Se della politica tutti bene o male riescono a fare un distinguo tra bugiardi di destra e bugiardi di sinistra, il discorso diventa più difficile se si entra in ambito scientifico o pseudoscientifico.

L'ignoranza degli utenti è maggiore dell'ignoranza di chi pubblica
L'utente medio di internet è identificato ormai quasi come il cittadino medio, conoscenza dell'80% del mondo del calcio, vagamente informato sulla politica estera e nazionale, ma in campo scientifico spesso distratto e lacunoso almeno in vari aspetti. Non potendo essere pozzi di scienza cerchiamo in internet gli argomenti che vorremmo conoscere meglio...
Non ho provato a fare ricerche specifiche, ma sono convinto che, per esempio, esisteranno gruppi di lavoro, enciclopedie wiki, forum, blog e quant'altro che sostengono la teoria del creazionismo a scapito dell'evoluzionismo. Comunità New Age che descrivono in ogni minima parte e con precisione assoluta la Città di Atlantide, snocciolando fonti passate e presenti, facendo riferimenti ad altri blog, a libri che rispiegano la civiltà egiziana secondo canoni più o meno fantasiosi.

Dal web alla tv è un fiorire di teorie fantasiose
Non sto vaneggiando del pericolo che si corre in rete, visto che anche in televisione per qualche mese è andata in onda una trasmissione a carattere divulgativo, di cui non ricordo il nome ma condotta da un certo Giacobbo, che dietro una impostazione pseudoscientifica rivedeva, alla luce di prove mai provate, molti avvenimenti del passato e del presente. Se in televisione, dove i contenuti sono filtrati bene o male da un responsabile di un progetto editoriale, è passata come scienza la teoria dei fantasmi o di altre vicende mistiche ed esoteriche, proviamo a pensare cosa succede in una rete di siti fatta da visionari ed esaltati che riescono a trovare sostegno della loro teoria magari anche in siti stranieri, o in altri siti italiani autoreferenziati.
Un lettore che si trova di fronte ad uno spiegamento tale di teorie, asserzioni e contenuti, come minimo lascerà aperta la mente al dubbio che effettivamente il diluvio universale sia il responsabile del fatto che i fossili di conchiglie si trovino in montagne altissime, e altre castronerie detatte solo dall'ignoranza dei singoli e dall'oscurantismo che la religione ha imposto ai suoi adepti a scapito della conoscenza scientifica che il Rinascimento prima e l'Illuminismo poi hanno provato a diffondere.

Teorie infondate ricche di prove prese da altri siti, possono finire anche su siti che generalmente contengono informazioni veritiere
L'esistenza di reti di siti a contenuto pseudo scientifico, la scarsa conoscenza delle materie scientifiche da parte di chi può pubblicare facilmente e liberamente a basso costo, fa si che notizie e teorie infondate si diffondono in molti siti, a volte anche inconsapevolmente su siti di tutto rispetto, dove non vengono posti dei filtri adeguati, umani e ragionevoli, ai feed rss o ai post degli utenti.
Esempio scintilenico, nel feed aggregator potrebbero passare benissimo post sulla teoria della terra cava di Kircher, o teorie più o meno esilaranti che riguardano il carsismo, la geologia, la speleogenesi ecc.
Come fa un utente ignaro a capire se è vero che le grotte non vengono scavate dall'acqua, ma soprattutto dall'aria? Se sta scritto sulla Scintilena è vero? e se lo scrive La Venta? E se il visitatore non conosce nessuno dei due e magari trova più convincente la teoria che le grotte si sono formate per bolel d'aria rimaste intrappolate all'interno della crosta terrestre in raffreddamento, letta su un blog e sostenuta da forum e da una miniwiki enciclopedia?

I siti istituzionali a garanzia dell'autorevolezza di siti sconosciuti
Qui scatta il ruolo dei siti istituzionali, non tanto di controllo, perchè ognuno è libero di sostenere la sua teoria fino alla sua completa smentita, ma siti come quelli delle Federazioni Regionali o come il sito della Società Speleologica Italiana o l'International Journal of Speleology possono fare la differenza, dando spazio, credito e visibilità a siti che pubblicano articoli di qualità e di comprovata autenticità delle teorie e delle fonti.
Il sito istituzionale assume carattere forte, facendo parte di una organizzazione conosciuta dalla massa e diventa anche garante di qualità verso i siti molto meno noti ma che contengono nozioni di qualità elevata.
La presenza all'interno delle organizzazioni nazionali di professori universitari, ricercatori e studiosi aiuta sicuramente il sito ufficiale a non cadere in errori, ma anche a valutare altri siti.

I commenti dei lettori
Anche i lettori più o meno informati, attravers i commenti nei blog e nei forum, possono comunque contrastare e aggiustare il tiro dell'argomento trattato. Ancora una volta il Superutente, colui che interviene nella discussione o che rimbrotta l'autore degli articoli, svolge un ruolo determinante nella diffusione di dati corretti.
L'esempio del superutente è molto più diffuso di quanto si pensa, e da webmaster e blogger posso affermare che molte volte vengo illuminato, redarguito, avvertito dai lettori su determinate cose scritte negli articoli di cui ignoro la veridicità perchè presi da altre fonti, come nel caso del pipistrello rimasto per 5 ore nel reggiseno di una sbadata americana (grazie Maui), o dell'esattezza geografica di dati che sono stati pubblicati anche su testate giornalistiche cartacee e quindi ritenuti anche da me affidabili, oppure della paternità o meno delle scoperte, della veridicità dei dati catastali ecc.

1 commento:

Maui ha detto...

premetto che sono ignorante in materia e seguo con molta curiosità gli argomenti proprio per carpire spunti utili per il sito web della FSV.
i siti istituzionali, come quelli delle FedReg, devono mantenere una certa serietà (anche scientifica) ed autorevolezza, sia perchè devono essere presentabili alle amministrazioni, sia perchè hanno una certa responsabilità: quello che viene pubblicato viene preso come vero. D'altra parte non possiamo più ignorare strumenti come i blog, condivisione di video ecc, che sono il futuro della comunicazione. Il modello dei corporate blog sembra un buon compromesso, tiene un po' separato il sito ufficiale da quello "interattivo" che viene affiancato tramite un link.
Anche cose semplici semplici come l'eliminacode dei corsi, o le news dai gruppi sono utili e al tempo stesso danno l'impressione di un sito attivo, in movimento...sempre che sia tenuto aggiornato altrimenti si ottiene l'effetto contrario. L'esempio della figuraccia della raisport è illuminante. Perchè alla fine il problema più grosso è trovare persone che lavorino al sito, che lo tengano aggiornato, che scrivano notizie, che commentino i blog... per esperienza vedo che alla fine a lavorare siamo sempre i soliti 4 gatti: gli altri si impegnano e poi spariscono...
perchè come dice il buon Scat, la cosa più difficile è cambiare la testa della gente...