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martedì 19 agosto 2008

Corporate Blog: case of study, la figuraccia di Rai Sport per le olimpiadi

Argomento da sviluppare al barcamp speleo: La gestione professionale di un corporate blog, blog aziendale, blog di un marchio, rischi e comportamenti da evitare.

La creazione di un blog per un organismo monolitico, a senso unico, diffusivo, imposto (es. canone Rai) si è dimostrata un'arma a doppio taglio, e come taglia, proprio verso l'azienda rai che in occasione dell'evento Olimpiadi ha pensato bene di aprire un blog in aggiunta o affiancamento al sito classico di rai Sport.
Agli utenti, clienti obbligati e gabellati del canone di abbonamento tv non è parso vedo di poter lasciare finalmente commenti su un blog che aveva l'intenzione di far discutere di olimpiadi e di sport, così che il blog si è trasformato in una sorta di ufficio reclami, a partire dalla qualità dei collegamenti televisivi, alla scelta del palinsesto, agli errori dei telecronisti e giù fino agli insulti gratuiti.
Cosa è che non ha funzionato? La RAI sarebbe da lodare per aver pensato ad aprire un blog, ma... qualcosa non è andato, analizziamo cosa per cercare di non cadere in casini simili, visto che anche il nostro caro mondo speleo è variamente cosparso di polemiche e magagne.
La Rai ha affidato il blog ad un solo cronista/giornalista, tale G.Deluise, che probabilmente non sa minimamente cosa è un blog, come sanno poco di comunicazione bidirezionale dei dirigenti che dai tempi dell'invenzione della radio hanno sempre pensato che loro parlavano e gli altri ascoltavano; se non ti piaceva così, spegnevi o cambiavi canale.
Il volontereso G.Deluise in 20 giorni ha scritto 5 post, il primo diceva: "Presto i commenti dei nostri inviati a Beijing2008" ed è rimasto li 5 giorni.
Nel frattempo le Olimpiadi sono partite e decollate, ma sul blog delle Olimpiadi, niente post, niente impressioni, nonostante sulle olimpiadi Cinesi il nostro blogger avrebbe potuto scrivere fiumi di teorie, dal Tibet alla Cina Moderna, alle imprese degli italiani... niente.
Il webmaster ha aperto un blog con wordpress e l'ha lasciato così come wordpress te lo da. Sulle info non ha aggiornato neanche i dati delle info, sui link ha lasciato quelli proposti di default da wordpress.
Il popolo di internet non è bovino come quello televisivo e naturalmente ha incominciato a protestare. Il povero Giampiero De Luise, abituato a ragionare con redazioni tradizionali non ha saputo reggere e gestire il flusso di commenti negativi, arrivando ad un clamoroso errore e preso dai nervi getta la spugna e dice di chiudere il blog:

Salve a tutti.

Mi ero ripromesso mi mantenere con i visitatori del blog una comunicazione quotidiana, ma vi garantisco che il solo leggere la maggior parte dei vostri messaggi mi ha tolto ogni tipo entusiasmo nei confronti di questo spazio. Avrei gradito molto prendermi qualche minuto di pausa nelle tante ore di lavoro per discutere con voi di imprese atletiche, scambiare opinioni sul servizio web, prendere nota di qualche suggerimento… Invece, dopo una sola ora di Olimpiade (e ripeto UNA SOLA ORA), vi siete avventati su di noi come belve feroci. Mi avete lasciato senza parole, ho trovato solo la forza di rispondere in privato ai messaggi più “umani” e di cancellare i post “indecenti” (a proposito è inutile cambiare nick e mail…). Ho capito che rispondere alle invettive serve solo a scatenare ancor di più la furia di alcuni.

Quindi vi saluto e mi astengo definitivamente da qualsiasi ulteriore post. So bene che anche questo sarà per alcuni ulteriore motivo di polemica, ma in tutta franchezza ho impegni più seri e importanti ad assolvere.


Leggono tutti: utenti, altri giornalisti, e blogger che suonano la grancassa sul loro blog; l'effetto valanga che la rete è capace di creare fa si che su moltissimi blog non si parli d'altro, e l'onda dal web passa alle altre testate giornalistiche che gongolano potendo dire che il blog della rai ha fatto fiasco.
In pieno caos, con centinaia di commenti indignati, proteste e insulti, con un blog diventato ingovernabile, Giampiero De Luise, bravo giornalista quanto inesperto blogger, scrive un altro post, ancora più disastroso del precedente, dove pretende di insegnare a noi che blogghiamo per diletto dai tempi di clarence, che cosa è un blog e quali sono le regole da rispettare, e prendo, dal discorso, l'analisi che si fa dello strumento blog:

Innanzitutto le scuse a quanti si sono sentiti offesi dalla decisione di non postare altri argomenti di discussione sul blog di Pechino. Non si è trattato di mancanza di rispetto nei confronti di nessuno, ma forse l’equivoco è nato da un uso e una lettura distorti di questo strumento di discussione. Il blog non è un forum, dove individuato un ambito di discussione, tutti possono dire tutto, a ruota libera, interagendo tra loro.

Visione completamente sbagliata, sia di quello che è un forum, sia di quello che è un blog.
Un forum è uno strumento in cui, una volta impostato un argomento, si deve parlare solo di quello, altrimenti si va fuori tema, OT, e il moderatore del forum cancella anche il post che va fuori tema.
Un blog è uno strumento che, attraverso i commenti dei lettori, si arricchisce di maggiori informazioni e/o di critiche. Il blogger deve/può rispondere alle critiche, cancellando le offese e i commenti indecenti o illegali.

L'errore fondamentale comunque, secondo me resta quello di non aver scritto post sulle Olimpiadi con la frequenza che era auspicabile vista la notevole quantità di argomenti e temi da trattare. Il silenzio ha dato spazio solo alle critiche più o meno giuste che sono state rivolte alla RAI.

In questo post non mi permetto certo di commentare e giudicare la qualità dei servizi televisivi offerti dalla Rai, ma ho cercato di analizzare i motivi che hanno portato al completo fallimento e alla figuraccia di Rai Sport nel proprio blog.

Attenzione ai blog istituzionali lasciati incustoditi, solo per ricordare il blog dell'allora Ministro dell'Innovazione Fioroni. Era stato talmente innovativo da aver aperto un blog politico/personale e poi l'ha lasciato in rete in balia di spammer automatici.
Il Ministro Fioroni lanciò a suo tempo una campagna morale sull'uso di internet, il peer to peer, la pornografia, il phishing, ma un noto e carissimo amico blogger, Luca Conti di Pandemia si accorse che il Ministro Fioroni era uno dei più grandi diffusori di materiale pedo-pornografico e forse anche di qualche virus attraverso i commenti lasciati incustoditi sul suo blog. Per ignoranza, supponenza e arroganza, il ministro disse che si trattava di un attacco mirato contro la sua figura, minacciando rappresaglie ecc, e ci credettero i creduloni del popolo bue televisivo, ma non ci ha creduto neanche un blogger anche di poca esperienza che tra le prime piaghe del suo blog può verificare sulla sua pelle le centinaia di commenti spam che lo affliggono costantemente e da cui deve difendersi in qualche modo.
Attenzione all'apertura di un corporate blog!

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