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venerdì 15 gennaio 2010

L'importanza del titolo e delle prime due righe di un articolo speleo

Effetti del sistema ultraspeleo sui blog degli altri
Guida, indicazioni e considerazioni sulla scrittura di un singolo articolo per ottenere più visitatori dal sistema di aggregazione Ultraspeleo.

Abbiamo già puntualizzato ed evidenziato che Ultraspeleo sarà una risorsa per i siti e blog di speleologia che saranno aggiornati frequentemente, in quanto saranno posizionati spesso nelle posizioni alte degli ultimi post dell'Ultraspeleo.

Poi attireranno visitatori quegli articoli che nel titolo e nelle prime righe sono accattivanti, oppure descrivono subito l'argomento caratterizzandolo come degno di essere letto.

Su questo secondo punto si basa questo post. Sull'analisi del modo di scrivere gli articoli, soprattutto in riferimento al titolo e alle prime righe che devono essere più leggibili possibile, perchè Ultraspeleo pubblica solo il titolo degli articoli nei siti affiliati, e solo poche altre righe su scintilena. E' necessario acchiappare più visitatori possibili entrando in concorrenza con i titli degli altri articoli.

Ho provato a fare un esempio di quello che scorre in questo momento su Ultraspeleo, Sono stati scritti o riscritti tutti da me;

1° articolo:
Corso di introduzione alla speleologia dello Speleo Club Valceresio
Notizia di Marco Coppi, da Facebook Il Gruppo Speleo Club Valceresio organizza : Corso di I° livello – Introduzione alla Speleologia 24 FEBBRAIO – 14 APRILE 2010 Il corso prevede: lezioni teoriche il mercoled’ sera in sede uscite pratiche il fine settimana La quota del Corso: € 120,00 soci cai e...


Il primo articolo ha un titolo buono ma non suufficiente, perchè non c'è scritto quando c'è il corso. L'articolo interno si perde in notizie che non interessano il lettore "notizia di Marco Coppi proveniente da facebook..." ma riprende bene, cè scritto quanto dura, quando ci sono le lezioni e quanto costa, ma è da migliorare. Le informazioni su chi pubblica devono essere messe in fondo se l'autore non è determinante ai fini della lettura della notizia.


2° articolo:
In Bulgaria successo per la spedizione “Zdravkovets-2010″
Notizia proveniente dal Blog “Caver Info” Machanov Trap Cave diventa lunga 4 km! Una spedizione molto numerosa fatta di speleologi bulgari alla Machanov Trap Cave, effettuata tra il 2 e il 10 gennaio 2010 ha portato lo sviluppo della grotta dai 1900 metri conosciuti a circa 4 km. I 35 speleologi si...


Questo del secondo articolo è un buon titolo, che prepara il lettore a leggere di una esplorazione di successo, identifica il periodo, il numero di speleologi, l'area geografica e i risultati ottenuti. A mio avviso, dovremmo imparare a scrivere gli attacchi di articolo tutti in questo modo.

3° articolo:
Resoconto finale del Campo invernale in Piani Eterni
Anche questo campo invernale in PE è finito. Alcuni numeri per tirare un po’ le somme di quanto si è combinato lì sotto: la prima squadra è entrata il 27 dicembre in mattinata e l’ultima è uscita nella mattina dell’8 gennaio, tre gruppi si sono alternati al campo interno con permanenze medie di 5...


Buono il titolo, che identifica area carsica e periodo. Nell'articolo, forse era meglio scriverci che la notizia era di francesco Sauro che è personaggio carismatico. Nelle righe ripubblicate non si riesce a capire se ci sono stati buoni risultati oppure no, e qui l'articolo è penalizzato perchè il campo in Piani Eterni ad esempio è stato un campo veramente eccezionale sia per risultati che per durata.

Analizzando i primi tre articoli a caso, vediamo che Ultraspeleo "brucia" l'esplorazione e il campo in Piani Eterni per convogliare, probabilmente, lettori sul successo della spedizione bulgara, quando invece le due notizie avrebbero minimo la stessa rilevanza e la stessa portata.

Già da questa analisi viene da pensare che è necessario imparare a scrivere in maniera diversa da come si è abituati se si vogliono catturare i visitatori di Scintilena che guardano Ultraspeleo.

sabato 9 gennaio 2010

Effetti globali dei blogger speleo - Ultraspeleo

Questo post è introduttivo a tutti i post sull'argomento qualità che seguiranno e che svilupperò con il tempo.

Ho verificato che quasi tutti i blog italiani di speleologia, ne ho contati circa 70, utilizzano il mezzo blog molto professionalmente, almeno negli intenti, sfruttando sostanzialmente il blog come notiziario, bollettino on line, archivio delle uscite, archivio documentazione, pubblicazione roba interessante. Questi blog sono stati inglobati con i feed RSS in Ultraspeleo.

Già prima di Ultraspeleo è rilevante il fatto di scrivere della propria attività di nicchia, della attività più o meno limitata del proprio gruppo, e avere l'opportunità di andare a finire su internet davanti ad un pubblico virtualmente vastissimo data la diffusione e la potenza di internet.

Oggi con Ultraspeleo il concetto diventa molto più chiaro, lampante, tangibile: L'articolo della relazione della propria uscita va a far parte automaticamente del fluire delle notizie speleo di tutta Italia. Ultraspeleo in home page di Scintilena garantisce più o meno una visibilità maggiore dell'ordine di centinaia di impression contro le decine di visitatori che si racimolano su un blog o su un sito più piccolo.

A questo punto la maggiore visibilità per blog piccoli e aggregati è una opportunità per i blogger ma anche una presa di coscienza diversa. Il proprio articolo che poteva rimanere anche nascosto ai più e indirizzato solo magari ai componenti del proprio gruppo assume una connotazione e una distribuzione "nazionale" che anche prima c'era, ma non costituiva una necessità di consapevolezza.

Secondo me Ultraspeleo è una opportunità per ogni singolo blog speleo aggreagato, ma le opportunità vanno sapute sfruttare, cercando di migliorare i propri articoli secondo quello che ogni blog si propone.

E' innegabile che chi scrive su internet lo fa per qualche motivo. Uno può essere il fatto di publicare documenti a costo zero. Ma molti, forse i più, lo fanno sia per accorciare le distanze tra i lettori e se stessi, sia per aumentare il numero di lettori, aumentare la platea a cui ci si rivolge.
Per aumentare il numero di visitatori si ricorre a tecniche più o meno smaliziate e più o meno fortuite. Qui adesso non vado a spiegare come ci si ritrova in testa ai motori di ricerca con links, parole chiave ecc. ma voglio far capire che un titolo e un articolo ben scritti possono far arrivare da Ultraspeleo molti più visitatori che da altri siti.

Intanto parliamo in maniera chiara di numeri: Scintilena ultimamente fa arrivare sul proprio sito almeno 600 - 700 visitatori che poi attraverso links esterni passano a vedere qualche altro sito.
Ultraspeleo è una raccolta di link automatici da molti siti, più o meno 130, elencati qui di seguito, ma le notizie visualizzate sono solo le ultime venti pubblicate in ordine cronologico tra tutti i siti.

Prima sostanziale considerazione: Chi pubblica più frequentemente va spesso in home page su scintilena e tra le prime posizioni dell'elenco di notizie.
E' importante considerare la famosa pigrizia del visitatore che generalmente clicca a casaccio sul primo link che trova proposto e si limita a leggere poche righe di ogni pagina web.

L'aggregatore poi visualizza solo il titolo di un articolo e le prime righe di questo.

Seconda considerazione: Il titolo dell'articolo deve essere "accattivante" e nelle prime righe deve essere concentrato quasi tutto il contenuto dell'articolo per mettere il più possibile in vista su ultraspeleo. Questa era una regola che valeva già prima per il proprio blog, figuriamoci adesso con Ultraspeleo.

Elenco dei siti/pagine/blog aggregati in Ultraspeleo:

venerdì 8 gennaio 2010

Speleologia dalla carta al digitale

Scrivo qui alcune considerazioni che sarebbero lunghe sulla mailing list speleoit.

Sostanzialmente si sta parlando dell'esigenza di passare da una rivista semestrale cartacea, Speleologia, ad una rivista in formato elettronico.

Io non sono affatto convinto nonostante sono tra i più votati ad internet tra gli speleologi dell'era attuale.

Secondo me passare dalla carta al file non è per niente semplice, per una marea di problemi connessi, e non è solo un fatto di supporto. Non si possono mettere le stesse informazioni di un foglio di carta su una pagina internet e viceversa.

I grandi attori del cinema muto sono andati a spianto, non perchè avevano una voce schifosa, ma perchè avevano un viso espressivo che andava benissimo per il muto ma non serviva più per il sonoro. Quindi la bellissima fotografia stampata in formato A4 fa schifo su uno schermo da 500 pixel, e il filmato della congiunzione Piani Eterni - nonmiricordoche' non può essere pubblicato su carta.

Passare da un formato cartaceo ad un formato elettronico sottintende che bisogna cambiare modo di scrivere. C'è un articolo oggi su "IL Giornale" che è anche on line e ve lo giro, parla di e-book.

Semplicemente c'è scritto anche che se si scrive bisogna già pensare a dove deve andare a finire l'articolo, su quale supporto deve essere pubblicato.

Se scrivo per un e-book metterò moltissimi links nell'articolo, perchè il lettore potrà, con un click, andare agli approfondimenti di altre fonti.
Sul formato elettronico metterò file multimediali, sottofondo con stillicidio, video, gallerie fotografiche in flash.
Se si passa ad un formato elettronico bisogna farlo con coraggio e buttarsi in pieno, per sfruttare tutta la potenza del mezzo, altrimenti si fa una via di mezzo, un ibrido castrato, un mulo praticamente, che non va bene ne per la carta, che comunque da quello che sta emergendo servirebbe per gli inguaribili romantici come me, Buzio e centinaia di altri, ne per il web, perchè sarebbe una edizione autocastrata.

Andare in formato elettronico come le riviste sudamericane che mi arrivano in pdf, dal cubano El Esplorador al Notiziario brasiliano dell'SBE, mi sembra uno svilire troppo la rivista cartacea Speleologia di cui abbiamo appena decantato l'ottimo livello qualitativo. Perchè? Perchè un file spedito per posta elettronica è gratis, gratis vale poco e questa è l'equazione che fanno in molti.
Le riviste El Esplorador e SBE Noticias in realtà sono ottimi bollettini periodici, corredati di foto, osservazioni, schemi, mappe, ottimi strumenti di divulgazione la cui distribuzione ha costo zero. Dico la verità: salvavo i primi numeri che ricevevo, adesso do solo uno sguardo quando sono allegati alla mia posta e poi cancello. Invece il numero 56 di speleologia ce l'ho di sopra, nella mansarda, nella mia speleobiblioteca privata e quando voglio estraniarmi vado su, prendo la rivista e me la leggo al cesso, l'unico posto dove nessuno mi viene a rompere le scatole, scomodo andare al cesso con un pc e guardare lo schermo con la tastiera poggiata sulle ginocchia. Il numero 56 di speleologia invece racconta dei miei tempi, delle mie aspettative e dei mie sogni e un giorno i miei nipoti sfoglieranno quelle pagine e dirano: "Guarda che coglione nonno che andava in grotta con quei led antiquati"

Siamo nuovi a queste tecnologie ed è bellissimo però sapere che stiamo sperimentando, non è un caso che siamo speleologi e la curiosità a trovare nuove strade riusciamo ad applicarla ovunque. Vedi Napoli Underground, la web tv speleo, la firma dell'accordo in diretta da Urzulei con il brasile, Padovan che fa il convergno telematico... queste cose le fanno gli speleologi italiani. Che io sappia non le fa nessun altro. Cioè: Mi spiego meglio, queste cose, oltre a noi, le fanno solo i maniaci di internet e tecnologie che parlano di internet e tecnologie attraverso gli strumenti telematici, e siccome si sono detti molto se non tutto, queste cose le fanno fini a se stesse, come ho sentito dire di un barcamp dove ognuno poteva parlare di qualsiasi argomento, era solo per condividere... e che cacchio ci vado a fare a sentire in maniera open come si fa la zuppa di verdura?

Noi invece sfruttiamo lo strumento per accorciare le distanze tra speleologi parlando sostanzialmente di speleologia e grotte. Nessun altro fa quello che facciamo noi (inteso come categoria) con le nuove tecnologie.

La sperimentazione e l'innovazione introdotta senza tante regole precise, legislazione insufficiente, confusione e incertezza appena due giorni fa ci ha portato ad accusarci e ad offenderci reciprocamente con Alessandro Vernassa che ho sempre ammirato e continuo ad ammirare per tutto quello che riesce a fare con Openspeleo; la Scintilena non è abbastanza "open" solo perchè non sono bravo come lui a realizzare strumenti condivisi. Siamo pronti a reggere la sfida di vedere la nostra cara bella rivista pubblicata su Emule, scaricabile con un Torrent alla stregua di una canzone? Questo è un altro rischio che si corre con i file. E'vero però che leggerebbero di più tutti e 4000 speleologi computerizzati. Ma è vero? Leggerebbero o farebbero come me che cancello quasi al volo o archivio dove mai andrò a leggere tonnellate di bit sulle grotte cubane di El Explorador?

Chi corre il rischio, in effetti? Ritorniamo su discorsi che abbiamo fatto su speleoit e molti che non abbiamo fatto sul progetto powerpoint: Scrivo (ancora non ho scritto niente) per la redazione di Speleologia, non sono pagato, lo faccio per la Società Speleologica Italiana, che a sua volta, bilancio alla mano, non ci guadagna niente dalla vendita di Speleologia in quanto tutti i proventi vengono di nuovo investiti nel finanziamento di altri progetti. E allora... se è gratis, diamolo gratis a tutti. E allora se lo diamo a tutti, regalato, mi dispiace ma non scrivo niente per la redazione, semmai potro' farlo al limite per me stesso, ma chi me lo fa fare di stare a lavorare gratis per qualcosa gratis? Chi ci guadagnerebbe? L'utente finale... si quello che domani cancella li file perchè prende posto sul pc, perchè vale poco perchè è gratis.
Sembra strano ma questa cosa del gratis la faccio sistematicamente anch'io, per esempio con le carte IGM. Ne ho acquistate tre che mi servivano e le ho pagate all'IGM e so benissimo dove le conservo. Poi ne ho scaricate per tutta Italia georeferenziate, da Emule. Quelle erano di emule, gratis, non so neanche dove le ho messe.

Scrivere per internet, o per un e-book, comporta in ultima analisi una rivisitazione totale dei contenuti di un notiziario carteceo. E' fuori di dubbio che non avrebbe senso spedire solo un pdf di un file che altrimenti sarebbe stampato su una rivista.
Modificare da pdf a file per e-book o per internet in genere, presuppone la costituzione di un'altra rivista, di un'altra redazione, di un'altra tecnologia, che numericamente, probabilmente non ci possiamo permettere come comunità di volontari.

Settantadue blog da aggregare

I blog tradizionali della speleologia, oggi 8 gennaio 2010, sono 72.
A settembre 2008, data vicina al primo Barcamp di Speleologia di Narni, i blog speleo erano solo 44.
Detto così il dato potrebbe sembrare buono, anzi ottimo; considerando anche lo sviluppo che la comunità speleologica sta sperimentando in facebook questo sembrerebbe un risultato eccezionale... ma non è affatto così, e lo dimostro sempre con i numeri, almeno per i blog:
Nel settembre 2008 c'erano solo 44 blog, ma 22 di questi erano stati aggiornati almeno una volta nell'ultima settimana.
Oggi i blog speleo italiani sono molti di più, cioè 72, quasi il doppio... ma solo 22 di loro sono stati aggiornati nell'ultima settimana.
Praticamente lo stesso numero di blog aggiornati un anno fa ce li ritroviamo aggiornati oggi.
Dei 72 blog, 19 non vengono aggiornati da più di 6 mesi, praticamente morti e sepolti.

Uno dei principali indicatori di salute di un blog è la frequenza di aggiornamento. Il blogger può scrivere anche una marea di minchiate, fuffa, affari personali, ma rinfrescando ogni tanto il suo blog fa si che qualcuno torni a leggere quello che ha scritto. Un blog che non viene aggiornato per più di sei mesi è morto. Non assurge più al suo scopo.

Cominciamo a parlare di qualità: A che serve un blog se l'ultima notizia avverte che a settembre 2009 comincia il corso di speleologia? Non serve a niente, ma.

Ma potrebbe servire comunque a fare rete e ad informare i lettori accidentali, se:
- ha inserito a suo tempo dei link permanenti a siti speleologici in forma e duraturi
- ha inserito le notizie scorrevoli della scintilena
- ha inserito le notizie di ultraspeleo

Caro blogger speleo, hai fatto queste cose anche se non aggiorni il tuo blog da più di sei mesi? Se si, bene, altrimenti togli il tuo blog che è solo mondezza di pagine morte e abbandonate nel mare della spazzatura presente su internet.

Mi viene da chiedermi: Dove sono andati a finire quelli che scrivevano sul blog? probabilmente stanno cazzeggiando su facebook, che non mi piace affatto per molti motivi che non sto qui a spiegare, ma il primo è che quello spazio non è proprio e non lascia molta libertà per la pubblicazione e l'impostazione delle proprie pagine. E' un rincorrersi dentro facebook con pochi sbocchi verso l'esterno di internet.

Notizie dalla Speleologia Italiana - Soluzione tecnica

Mi incomincio a preoccupare della qualità degli argomenti e degli articoli che vengono pubblicati su internet perchè sul notiziario di speleologia "La Scintilena" ho inserito un javascript che pubblica in maniera automatica il titolo, link e prime righe degli articoli che vengono scritti nei siti italiani di speleologia più aggiornati o che tecnicamente consentono di estrarre un feed rss.

Tecnicamente il problema è stato finalmente risolto grazie ad un triplo passaggio, costituito da google reader come lettore, aggregatore e parser di feed rss; feedburner come "normalizzatore" che trasforma il feed di uscita di google reader da Atom in RSS 2.0 e poi con p3k.org che trasforma il feed rss con un javascript personalizzabile con colori, font e diverse impostazioni.

Con lo stesso metodo è facile riuscire ad ottenere feed rss per tutti gli stati del mondo, dovrei avere materiale sufficiente per costruire un feed per l'inglese, uno per il francese e uno per lo spagnolo. tecnicamente fattibile.

Ci vuole tempo, ma è tecnicamente fattibile anche migliorare il feed che ho pubblicato sulle notizie regionali della scintilena, affidato a feed twister e non molto veloce nell'aggiornamento, anzi, decisamente lento rispetto agli standard raggiunti con Ultraspeleo Notizie.